A quale età si deve portare un bambino ad una prima visita ortodontica? https://www.tiecast.co.uk/publications
Normalmente l’età giusta è intorno ai 6 anni quando inizia la permuta degli incisivi. Solo quando è evidente un importante squilibrio dentale ed estetico tra le due arcate conviene portarlo più precocemente visto che alcune malocclusioni si possono trattare già intorno ai quattro-cinque anni di età, possiamo considerare questa l’età più appropriata per la prima visita ortodontica, anche per avvicinare i bambini al contesto di uno studio odontoiatrico.
Quali sono i benefici di un trattamento ortodontico?
Un bel sorriso innanzitutto, ma anche e soprattutto un equilibrio morfo-funzionale delle arcate dentarie all’interno di un viso ben bilanciato. Ovviamente dei denti ben allineati possono essere puliti più facilmente e quindi ridurre il rischio di carie e di infiammazioni alle gengive.
Qual è il momento migliore per iniziare un trattamento di ortodonzia nel bambino?
Oggi è possibile iniziare un trattamento ortodontico a qualsiasi età utilizzando i dispositivi ortodontici adatti. Normalmente si tende a trattare precocemente, verso i 4/5 anni di età, le malocclusioni in cui si rileva un problema scheletrico che può complicarsi con la crescita, ad esempio il morso incrociato con latero-deviazione funzionale della mandibola o le terze classi scheletriche; questi due tipi di malocclusione se trattati molto precocemente possono dare risultati sorprendentemente positivi nella crescita dei ragazzi non richiedendo poi ulteriori terapie.
Ci si può sottoporre al trattamento ortodontico anche in età adulta?
Certo !!!! É possibile avere dei denti allineati a qualunque età ed in qualsiasi condizione, in assenza di patologie acute nei tessuti di sostegno osseo-gengivali.
Quanto dura un trattamento ortodontico?
La durata è variabile,in quanto dipende dal problema da trattare. Un trattamento ortodontico può durare da pochi mesi a 3 anni nell’adulto. Nel bambino in crescita, invece, a causa del continuo sviluppo della dentatura, le terapie sono decisamente più lunghe ( ma che richiedono un numero minore di appuntamenti in studio); alcune volte può essere necessario alternare brevi periodi di trattamento ad altri lunghi di attesa; ad esempio può essere necessario un trattamento in due tempi, uno in dentizione decidua e l’altro in dentizione mista/definitiva.
Si avverte dolore durante il trattamento ortodontico ?
Quando si inizia un trattamento ortodontico, indipendentemente dal tipo di apparecchio che si utilizza si avverte un senso di tensione in quanto i denti, sollecitati i dal dispositivo ortodontico, sollecitano la gengiva e l’osso che “sentono” la differenza. Dopo ogni appuntamento di controllo si potrà di nuovo avvertire, anche se in misura ridotta, questo senso di indolenzimento ai denti. Con gli apparecchi ortodontici fissi i primi giorni possono comparire piccole irritazioni della mucosa che va a sfregare contro alcune parti dell’apparecchio o fastidi dentali spontanei o durante la masticazione.
Nel giro di pochi giorni i fastidi diminuiscono, fino a scomparire: i recettori parodontali, che si attivano a causa delle pressioni esercitate dall’apparecchio, nel giro di breve tempo vanno incontro ad adattamento.
Gli apparecchi ortodontici sono tutti uguali?
No, non sono tutti uguali. Abbiamo, innanzitutto, apparecchi fissi e apparecchi mobili. I primi si incollano o si cementano ai denti, i secondi li applica e rimuove il paziente. La scelta del dispositivo è legata alla diagnosi che l’ortodontista effettua e agli scopi del trattamento.
A cosa serve la contenzione ortodontica ?
La contenzione serve a mantenere i risultati del trattamento ortodontico. Può essere effettuata mediante l’uso di apparecchi mobili o fissi; si effettua alla fine del trattamento ortodontico, per favorire la stabilizzazione della correzione. L’ortodontista consegna al paziente gli apparecchi che dovranno essere portati secondo le prescrizioni d’uso o in alternativa incollati alcuni elementi dentari solitamente da canino a canino (si incolla lingualmente sulla superficie interna dei denti in modo che non sia visibile un filo metallico onde stabilizzare la posizione ottenuta con la cura ortodontica).
Si possono prevenire le malocclusioni?
Molte malocclusioni si possono prevenire attraverso il controllo dei fattori ambientali in grado d’influire negativamente sulla crescita dei mascellari e sullo sviluppo della dentatura.
Si possono ottenere importanti risultati gestendo le abitudini viziate (es: succhiamento del dito, del ciuccio, uso del biberon, interposizione linguale) nel periodo di formazione della dentatura, da quella decidua alla permanente, interferiscono con la corretta disposizione dei denti all’interno di ogni arcata e con la formazione di un buon ingranaggio occlusale oltre che di un corretto sviluppo scheletrico.
Altra prevenzione è quella che può effettuare l’ortodontista, intercettando e rimuovendo i problemi che possono ostacolare il corretto sviluppo della dentatura come per esempio carie dei decidui, ritardata permuta degli stessi o denti sovrannumerari.
Quali problemi possono creare i denti affollati ?
Il problema a cui più spesso si pensa è quello estetico che sicuramente è importante per un corretto benessere psico-fisico, in realtà la malposizione degli elementi dentari può creare dei problemi di carie, dei problemi alle gengive e dei problemi a come si chiude la bocca con delle conseguenze sul funzionamento della mandibola e delle articolazioni temporomandibolari.
Durante il trattamento ortodontico devo evitare alcuni cibi o abitudini?
Si consiglia di ridurre l’assunzione di cibi e bevande dolci: i cibi a base di zuccheri e amidi generano una placca batterica adesiva e molto acida, che può causare la carie e favorire la malattia parodontale.
Nel corso del trattamento con apparecchio fisso è preferibile tagliare a piccoli pezzi i cibi duri come le carote e le mele, e non masticare cubetti di ghiaccio. I dolci duri o “appiccicosi” possono danneggiare i fili e staccare i brackets. É anche il caso di evitare cibi particolarmente duri e croccanti, le gomme da masticare e le caramelle dure e gommose che possono staccare l’apparecchio dai denti.
Le malocclusioni dei ragazzi in crescita possono correggersi da sole ?
No, la situazione non si risolverá da sola ed anzi , normalmente, negli anni tenderà a peggiorare.
Ad esempio nella maggior parte delle persone, dopo che spuntano i molari permanenti, lo spazio a disposizione nella zona dei denti anteriori si riduce creando affollamenti variabili per entità indipendentemente dalla presenza di una mal occlusione
Con quale frequenza è necessario effettuare le visite di controllo?
Le visite ortodontiche hanno mediamente una frequenza mensile una volta applicati gli apparecchi ma l’avvento del digitale consente oggi all’ortodontista di effettuare un monitoraggio a distanza e di poter comunicare con i propri pazienti attraverso delle chat dedicate. Il nostro studio è leader nella ricerca e sviluppo per l’applicazione di queste tecnologie . Tutte queste procedure utilizzate nel nostro studio non presentano costi aggiuntivi per il paziente, anzi fecendolo venire un numero minore di volte ai controlli consentono di risparmiare “tempo e danaro”. Quello che ripetiamo costantemente a tal riguardo è “ venite di meno vi controlliamo di più!”
E’ utile la mioterapia?
Ogni malocclusione presenta una alterazione della forma ma anche costantemente della funzione e quindi quando mettiamo un apparecchio per sistemare i denti dobbiamo sempre pensare di riequlibrare la funzione. In quest’ottica la mio terapia è molto utile, ovviamente andrà integrata in un progetto diagnostico terapeutico più ampio nell’ottica di un lavoro di team.
Che cos’è il bruxismo ? Vedi Gnatologia
Il bruxismo è una parafunzione ( cioè una attività muscolare ) caratterizzata da un serramento e scivolamento dei denti tra di loro. Spesso rumoroso e notturno esiste anche nella forma diurna con solo serramento dentario. Interessa circa il 10% della popolazione e riconosce diverse cause, come le malocclusioni dentarie, disturbi muscolari o neurologici, le situazioni di stress e di tensione emotiva e le alterazioni nello sviluppo scheletrico dei mascellari, ma talvolta non se ne riconosce la causa.
Può essere associato a stanchezza muscolare, usura dentale con sensibilità associata, disturbi o dolori a livello dell’articolazione temporo-mandibolare e dei muscoli viciniori. La terapia può essere estremamente diversa in funzione dell’eziologia della patologia.
Come faccio a sapere se ho bisogno di un trattamento ortodontico?
Denti storti e accavallati, spazi tra i denti, denti sporgenti, rotazioni, inclinazioni sono indicatori della necessità di un trattamento ortodontico.
Qualche volta i segnali non sono così evidenti: il combaciamento sbagliato o il consumo anormale dei denti può causare dolore alle articolazioni della mandibola ed instabilità del morso.
In alcuni casi una chiusura non corretta può portare a dolore cronico che si distribuisce alla testa, al collo alle spalle e alle orecchie e può causare vertigini (TMD, Disordine Temporo-Mandibolare).
Come faccio a sapere se mio figlio ha bisogno di un trattamento ortodontico?
I bambini iniziano una terapia ortodontica intercettava quando ci sono dellaeabitudini viziate (succhiamento del dito/ciuccio), quando ci sono morsi aperti, asimmetrie, morsi incrociati, affollamento, diastemi (spazi tra i denti) oppure denti che ritardano ad erompere.
La correzione dei denti storti si mantiene per tutta la vita una volta finito il trattamento ortodontico ?
Un trattamento ortodontico ben fatto è sempre seguito da un periodo di contenzione, con l’obiettivo di favorire la stabilità a lungo termine della correzione.
Ciononostante possono verificarsi, nel tempo, una volta interrotta la contenzione, recidive del trattamento. Spesso tali recidive sono di lieve entità e comunque non influiscono sul risultato estetico-funzionale del trattamento.
Qualche volta, invece, possono essere tali da richiedere piccoli interventi di riallineamento o di ottimizzazione occlusale.
È vero che l’eruzione dei denti del giudizio provoca l’affollamento degli incisivi ?
La recidiva della correzione ortodontica può avvenire anche in assenza dei denti del giudizio. Comparando in una ricerca, nel periodo successivo al trattamento ortodontico, pazienti con e senza denti del giudizio si è evidenziato che recidive post trattamento anche in pazienti che non avevano i denti del giudizio, e addirittura recidive bilaterali in pazienti che avevano solo da un lato il dente del giudizio. In realtà i fattori che possono influire negativamente sulla stabilità post trattamento della correzione ortodontica sono numerosi e complessi. La presenza dei denti del giudizio determina solo una maggiore probabilità statistica di avere recidiva dell’allineamento dopo il trattamento e la loro rimozione non da la sicurezza che non ci sarà.
In cosa consiste lo studio del caso e perché è importante prima di mettere l’apparecchio?
Lo studio del caso comprende foto del viso e della bocca, impronte ottiche per registrare la forma e le dimensioni dei denti, una valutazione dinamica della bocca, di come lavorano muscoli e articolazione, e delle radiografie (solitamente la panoramica e una radiografia del cranio chiamata teleradiografia: nella nostra clinica utilizziamo una sola radiografia con una TC conebeam, per ottenere tutti questi dati con una dose minore di raggi X). Tutti questi dati sono necessari per individuare con precisione i problemi della bocca, sia estetici sia funzionali, valutare in un paziente in crescita che tipo di evoluzione avrà la bocca e programmare il tipo di trattamento ideale per il singolo paziente.
Che differenza c’è tra “ortodonzia” e “ortognatodonzia”? Vedi Ortodonzia
Si tratta di parole composte, derivate dal greco antico: ortodonzia = orthòs (dritto, giusto)+odòntos (dente); ortognatodonzia = lo stesso con l’interposizione di: gnàthos (mascellare). I due termini sono , in pratica, sinonimi, in quanto si riferiscono alla medesima attività clinica.
Sebbene, tuttavia, sia ortognatodonzia il termine più corretto da preferire, è normale che, nel parlare comune, si usi quello semplificato di ortodonzia. Da qui anche il termine ortodontista.
Con l’apparecchio ortodontico fisso è possibile mantenere una buona igiene orale?
Certamente. Con le apparecchiature rimovibili non ci sono problemi e quando si utlizza l’apparecchio fisso, vengono anche suggeriti gli strumenti idonei e le indicazioni al loro utilizzo per poter mantenere una buona igiene orale, cosa indispensabile anche per una buona riuscita del trattamento ortodontico.
Perché è importante mantenere i denti da latte?
Perché mantengono la forma delle arcate e sono la guida per posizionare correttamente i denti permanenti.
Quanto è importante la collaborazione del paziente?
È Importantissima anzi essenziale. Gran parte del risultato dipende dalla collaborazione e dalla costanza nell’eseguire ciò che viene richiesto dall’ortodontista.
Che cos’è il bite?
Bite è un termine diventato di uso comune per indicare una placca, normalmente in resina, da porre tra le due arcate dentarie, per modificarne i contatti tra i denti senza modificare in modo permanente i denti e la loro disposizione. La sua azione è prevalente quindi sulla funzione neurale e muscolare e sull’adattamento articolare a questa. Di regola non sostituisce denti mancanti, ma si aggiunge e si interpone tra quelli preesistenti.
Negli ultimi anni il suo utilizzo si é generalizzato: il bite può essere un ausilio terapeutico di importanza fondamentale quando veramente indicato, ben concepito e attentamente costruito.
Cosa si fa in prima visita?
La prima visita consente di effettuare una valutazione preliminare e di stabilire un piano di trattamento iniziale. Questa consultazione è ovviamente orientata in base alle vostre possibili richieste e aspettative personali. Sarai anche informato del costo approssimativo, del tipo di dispositivo possibile, del momento ideale (quando iniziare?) e della durata del trattamento previsto.
Nel nostro studio abbiamo l’abitudine di consegnare una sintesi della consultazione iniziale.
I pazienti minori devono sempre venire per la prima consultazione con uno dei genitori o il tutore responsabile.